L’ozonoterapia è una pratica solidale e aiuta i poveri del mondo
L’Ozonoterapia fa bene alla salute. Ma è anche una pratica solidale, perché aiuta a risolvere alcuni disagi e alcune patologie a costo praticamente zero. Per questo sono diversi i progetti – che partono da Brescia e da altre zone d’Italia – finalizzati a inviare ozonozizzatori alle popolazioni più povere (ad esempio per favorire la depurazione dell’acqua) oppure a formare personale medico in grado di effettuare terapie a base d’ozono
Il missionario del Fatebenefratelli fra Fiorenzo Priuli, ad esempio, utilizza l’ozono per curare le piaghe e la famigerata Ulcera di Buruli: a determinate concentrazioni, infatti, questo gas è in grado di debellare il Mycobacterium ulcerans, responsabile di questa patologia che colpisce soprattutto i bambini in Costa d’Avorio, Benin, Ghana, Congo e di altri paesi.
Ma l’ozonoterapia viene utilizzata dal missionario anche per i casi di ischemia degli arti inferiori e di piaghe diabetiche, con una risposta quasi miracolosa, senza dimenticare le autoemoinfusioni ozonizzate e i malati affetti da epatiti e da Aids.